Siracusa e dintorni...

Ortigia

Ortigia (,Ὀρτυγία in greco antico) è il toponimo dell'isola che costituisce la parte più antica della città di Siracusa  rappresentandone la rispettiva circoscrizione, la nona ed ultima sul territorio cittadino.

Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx (ὄρτυξ) che significa "quaglia". La sua estensione non supera 1 km²[1][2] e la sua popolazione ammonta a circa 4.500 abitanti.

Avola

Noto

Antico simbolo della città era probabilmente il toro: ad avvalorare questa tesi, peraltro sostenuta da diversi studiosi siciliani, sarebbe un'antica medaglia raffigurante un toro ritto su due zampe con l'incisione S.P.Q.N., di cui si sono perse le tracce. Durante il regno di Ferdinando il Cattolico, insignita del titolo di urbs ingegnosa, la città ebbe il proprio stemma ufficiale, che consisteva in uno scudo crociato bianco e rosso/amaranto, nei cui lati si trovava (su sfondo bianco) a volte l'incisione Netum · urbs · ingegnosa · et · vallis · caput, altre volte semplicemente S.P.Q.N. Il suddetto stemma rimase in vigore fino a pochi anni dopo l'unità d'Italia (tant'è che tutt'oggi possibile vederlo sui prospetti di diversi monumenti cittadini, come il municipio e la Cattedrale), quando, sulla scia di altri comuni siciliani e, in particolare, siracusani, fu adottato lo scudo sabaudo con l'aquila coronata, con l'antico scudo crociato (seppur modificato) posto sull'addome del rapace. Solo alla fine dell'XIX secolo, per volere del marchese del Castelluccio, fu aggiunta la dicitura S.P.Q.N. in ricordo degli antichi fasti.


PACHINO

Pachino venne fondata nel 1760 da Gaetano Maria Starrabba, il progetto urbanistico fù realizzato da Vincenzo Sinata che disegnò una pianta a scacchiera con strade diritte e isolati di forma quadrata. In origine l' economia si basava quasi esclusivamente sull' agricoltura ed in minima parte sulla pesca quando, oltre a Marzamemi, anche Portopalo di Capo Passero era frazione di Pachino. le principali produzioni agricole sono soprattutto la vite, con il famoso e caratteristico vino rosso di Pachino, gli ortaggi e il pomodoro ciliegino doc. Il centro abitato sorge su un' area collinare a 65 mt sul livello del mare, a 3 km da Marzamemi e a 6 km da Portopalo di Capo Passero. Vanta numerose spiagge, tra cui quelle di Granelli, Ciappa, Scarpitta, Costa dell' Ambra, Concerie, Puntori - Carratois, Isola delle Correnti, Morghella e Spinazza.

Nel territorio esistono anche molti stagni costieri che con la particolare flora e fauna, costituiscono un ambiente naturale di grande valenza.


MARZAMEMI

L' origine del nome di Marzamemi ha radici arabe. La vita di questo incantevole borgo, fino agli anni '50 del '900, si intreccia con le attività legate alla pesca del tonno.

Il centro storico nasce e si sviluppa attorno alle strutture della tonnara, al palazzo del principe, alla chiesa ed alle casette dei pescatori, nonchè al porto Balata, funzionale al "sistema tonno". Negli anni recenti Marzamemi si è impostata all' attenzione turistica per il fascino che suscita l' antico Borgo, per la sua storia, per l' enogastronomia e il mare. Le sue piazze e le sue stradine sono spesso utilizzate come location di film e di famose serie televisive. Fra le attrazioni più importanti citiamo la festa di San Francesco di Paola e il cinema di Frontiera, che si svolgono in estate.


Portopalo di Capo Passero

Portopalo di Capo Passero è il comune più a sud della provincia di Siracusa e il suo territorio è bagnato da due mari, il Mediterraneo e lo Ionio. Da piccola borgata facente parte del Comune di Pachino, nel 1975 divenne Comune autonomo con l' attuale denominazione di Portopalo di Capo Passero. La sua popolazione è di 3800 abitanti e la festa patronale di San Gaetano si celebra il 7 agosto.

Simbolo di Portopalo può certamente considerarsi il grande Faro Cozzo Spataro, progettato nel 1862 ed entrato in funzione nel 1864. Accanto al faro si trova un' importante stazione metereologica per la rilevazione dei dati termometrici, pluviometrici e della velocità del vento.

Di fronte all' isola di Capo Passero,dove si trova l' attuale Terrazza dei due Mari, vi è la zona archeologica di Scalo Mandria.

Qui sono stati riportati alla luce i resti di un insediamento di epoca greco - romana testimoniato da un impianto di lavorazione del pesce, con vasche per la salagione del tonno e per la produzione del caratteristico garum. 


Ragusa

Marina di Ragusa

Modica

Marina di Modica